Dividere i beni ereditari

Dividere i beni ereditari

Ripartire i beni ereditati è spesso un’operazione complessa. Spesso si tratta di situazioni eterogenee: se è facile dividere i soldi di un conto corrente bancario, la stessa cosa non è per gli immobili. Terreni, ville, appartamenti, negozi, posti auto anzitutto possiedono caratteri ben diversi, ma poi sono anche spesso difficilmente divisibili. Nel procedimento di divisione deve entrare in gioco anche il valore di quanto eventualmente già donato a ciascun condividente: e qui le cose si complicano ancora di più… occorre senz’altro parlarne con specialisti del settore.

Divisione ereditaria:
un difficile tema che ha bisogno di risposte sicure.

La divisione dei beni ereditari è un’arte tra le più difficili. Prima di tutto si tratta di fare chiarezza su quali siano i lasciti che ciascuno dei condividenti ha ricevuto. Infatti capita spesso che siano state effettuate donazioni in vita che devono essere calcolate per poter correttamente dividere ciò che resta tra i coeredi. Non basta: tra i coeredi la legge prevede che scatti la cosiddetta “collazione”. Di cosa si tratta? È un obbligo che grava su ciascun coerede in favore degli altri coeredi, reciprocamente. V’è poi il problema di apprezzare il valore di tutti i beni appartenenti all’asse (anche di quelli di cui già venne disposto a titolo di donazioni). Queste sono tutte operazioni che potremmo definire “predivisionali”.  La divisione vera e propria pone altrettante difficoltà. Si pensi all’elaborazione dei conguagli per compensare lotti di diverso valore, ad aspetti fiscali quali l’applicazione del principio della c.d. “masse plurime”. Tutti temi semplici, dei quali ci occupiamo da tempo.

Non tutti gli eredi sono d’accordo: cosa posso fare?

Per poter concludere una valida divisione occorre che al tavolo di siedano tutti i comproprietari, tutti i coeredi. E se qualcuno punta i piedi? Non solo, come detto, non si può procedere, ma si blocca tutto, quantomeno fino a che non si registra il consenso di tutti circa i lotti da assegnare e il valore da riconoscere ad essi. Questo non significa che non si possa reagire all’inerzia, ma soltanto rivolgendosi al giudice. Occorre cioè intraprendere una causa di divisione giudiziale. È chiaro come sia preferibile andare d’accordo: siamo qui anche per prospettarvi le soluzioni più appropriate per il vostro caso.

Le operazioni predivisionali: la collazione.
Cosa devo fare se ho ricevuto una donazione?

Forse non tutti sanno che le donazioni effettuate si considerano come una sorta di anticipazione rispetto ad una futura successione della persona che, successivamente venuta meno, abbia lasciato una pluralità di coeredi. Viene in considerazione al riguardo la collazione, che è un istituto giuridico in forza del quale chi ha ricevuto un bene in donazione è tenuto, una volta aperta la successione, o a retrocederne la proprietà all’asse oppure a versare nell’asse ereditario una somma corrispondente al suo valore. Questa normativa certamente crea non pochi problemi ed imbarazzi in chi, ricevuta una donazione, non pensa certo che il tutto può essere, nel futuro, assoggettato a nuove discussioni. Questa situazione è comunque evitabile se chi dona espressamente dispensa il donatario dalla collazione, evitando di far scattare il relativo obbligo. È una materia complessa, dal momento che i valori di computo dei beni vanno messi attentamente a fuoco: rivolgersi ad un professionista pare senz’altro la scelta migliore.

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